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23 ottobre, 2013 - 22:03
Alcuni di voi sono già a conoscenza delle mie peripezie natatorie, ma in questi grigi tempi dal futuro incerto mi sembra giusto regalare a tutti voi una bella risata grassa quindi eccovi narrata la mia avventura!
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23 ottobre, 2013 - 22:11
#2
Il torrente è piuttosto ampio e dal fondo sabbioso, quindi memore di una precedente esperienza MOLTO negativa valuto bene prima dove mettere le ruote. Alla fine trovo uno stretto passaggio con circa 40 cm d'acqua con il fondo ricoperto di grosse pietre piatte che mi garantiscono la progressione. Seconda ridotta, gas costante, e in un batter d'occhio sono sull'altra sponda.
23 ottobre, 2013 - 22:25
#3
La mattinata trascorre piacevolmente, non resta che riattraversare il torrente e tornare a casa.
La sponda dove mi trovo è sabbiosa e larga appena la larghezza dell'auto, oltre rovi e piante ad alto fusto che mi impediscono di avanzare, quindi sono costretto a fare manovra nel fiume, rendendo l'acqua notevolmente torbida.
Qui l'errore: invece di attendere che l'acqua torni limpida per valutare bene il passaggio decido di passare immediatamente, non avendo trovato problemi rilevanti all'andata. Sbaglio la pista dell'andata di mezzo metro circa, quanto basta per farmi affondare nel fondo sabbioso.
Avverto subito la notevole fatica di avanzamento, telegrafata da manuale, la sponda si avvicina, si avvicina, si avvicina. Ma ahimè il culo è dannatamente a fondo. Ho le ruote anteriori con l'acqua ai 2/3 e l'auto impennata di circa 30° con le ruote posteriori completamente insabbiate.
Basta mollare la frizione senza accelerare x farle girare a vuoto continuando il lento inabissamento. Il tempo di capire cosa sta succedendo che l'amico nel bagagliaio comincia ad urlare spaventato. Dieci secondi dopo e ci ritroviamo con il sedere letteralmente a bagno con l'acqua che entra ovunque (cuffia del cambio compresa). Apro la portiera accorgendomi che l'acqua arriva a circa metà per liberare il mio sfortunato amico "clandestino". E ora che fare?!
23 ottobre, 2013 - 22:38
#4
Il verricello! Giusto!!! (Per chi non lo sapesse il mio verricello è installato sul posteriore dove la maggior parte di voi ha le bombole).Con l'acqua alle ginocchia srotoliamo il cavo e lo assicuriamo ad un albero dall'altra riva, non mi toglierà dai guai ma almeno ritornerò al punto di partenza avendo la possibilità di ritentare il guado con più attenzione. Nell'agitazione del momento (il posteriore è completamente inabissato!) mi rendo conto in un secondo tempo di dover bloccare la frizione del verro... circa un metro sott'acqua. Questo è il portellone (l'acqua all'inguine) abbassati ancora un po'... questo è il paraurti, la frizione è sotto... (l'acqua alla pancia) più giù, più giù, non ci arrivo ancora. Serve una decisione drastica: un bel respiro e... testa sotto!!! I due secondi necessari a girare la leva della frizione sono una coltellata al cuore, che gelo!!!
A questo punto possiamo recuperare la macchina quasi a riva, riuscendo a capire cos'è successo. Ho messo le ruote oltre che sulla sabbia su l'orlo di una fossa. Insistendo con il gas la macchina è scivolata lentamente nella pozza. Tanto sono bagnato, vado a vedere com'è la situazione nella pozza: l'acqua mi arriva al petto, oltre un metro e mezzo d'acqua, con il rischio che l'auto ci continui a scivolare dentro cappottandosi.
23 ottobre, 2013 - 22:50
#5
Faticando non poco con l'impianto elettrico che fa le bizze riesco a trainare la macchina con il retro contro la riva e il muso che ancora resta in parte inabissato. Ma il motore si mantiene in moto e il rischio di rovesciarla nel fiume è scongiurato. Sgancio il cavo e provo a manovrare nel fiume tentando da buon schettino una manovra che mi permetta di riallinearmi alla linea giusta di guado. Impossibile, anche qui al minimo accenno di gas l'auto affonda senza avanzare. Gli ultimi disperati tentativi mi vedono armeggiare con binda e piastre da sabbia artigianali senza successo.
Serve un soccorso.
23 ottobre, 2013 - 23:13
#6
Contatto telefonicamente un ragazzo che non rendendosi conto della situazione insiste per venire in mio aiuto con un suzukino preparato.
Ogni prova è inutile, la macchina non si muove ed io non posso aiutarlo per non continuare ad insabbiarmi. Il Suzuki torna in garage con le orecchie basse!!!
Qui serve qualcosa di più serio. Un Landini 5500 con verricello sulla presa di forza!!!
Agganciamo le strop, il trattore affonda la lama nel terreno per garantire l'immobilità, mette in tiro il cavo. Io temo seriamente per l'integrità della macchina, già mi vedo la povera Mula stokkata in due come il maggiolino matto. Senza fatica apparente l'auto esce dalla sua trappola di sabbia, cerco di evitare la pozza ma è impossibile variare la direzione di tiro. Non ci siamo...
Serve una carrucola per deviare la direzione di tiro ma così la macchina viene trainata quasi di lato. La paura di piegare la macchina come un amo da pesca è tanta ma fortunatamente tutto si risolve per il meglio e me la cavo (per ora) con un cambio di tutti gli olii.
23 ottobre, 2013 - 23:18
#7
Avrei anche un paio di foto ma non mi ricordo più come fare a caricarle
23 ottobre, 2013 - 23:33
#8
Cavoli...che avventura!! Ci sono situazioni in cui anche la nostra pur "unstoppable" Niva non può nulla.
Un peccato, tanto più che durante il primo attraversamento tutto era andato bene....comunque i guadi sono una bestiaccia...bisogna veramente valutare bene dove passare ed essere sicuri che la profondità non vari. Io anche in moto, se posso evitare evito e comunque con più di 20cm d'acqua inizio a non fidarmi tanto.
L'importante è che tu non ci abbia rimesso l'auto e che nessuno si sia fatto male
23 ottobre, 2013 - 23:39
#9
Cavolo che rogna... Cmq nn credo ci siano danni grossi: nn c'è elettronica e se il motore nn si è spento da solo significa che nn hai aspirato acqua, dunque... attendiamo tue nuove, anzi... tue BUONE nuove!
24 ottobre, 2013 - 10:10
#10
che storia!!
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Sabato mattina insieme a due amici decidiamo di dare un'occhiata con i nostri cercametalli in un campo vicino a casa con dei ruderi di antiche cascine.
Sfortunatamente la pioggia dei giorni precedenti ha notevolmente ingrossato il torrente che ci separa dal prato.
Nessun problema, invece di attraversare a piedi su pietre scivolose con il rischio di un tuffo fuori programma perché non sfruttare la mia Mula?
Peccato che ha solo due posti quindi il terzo amico è costretto a chiudersi nel bagagliaio per il breve tratto necessario al guado.